L'autoemoterapia è una risorsa terapeutica costituita da applicazione intramuscolare del sangue del paziente. Nella procedura, da 5 a 20 ml di sangue vengono rimossi dall'avambraccio del paziente e questo sangue viene immediatamente applicato al muscolo del braccio o del gluteo.
Quando il volume del sangue è grande (20 ml), tale quantità viene divisa tra il braccio e il gluteo. Le applicazioni sono fatte da 7 in 7 giorni, in modo che il tasso di macrofagi (cellule di difesa) rimangono circa 4 volte più alte del normale.
In teoria, il sangue, quando entra in contatto con il muscolo, causa a reazione di rigetto, stimolando il sistema immunitario a inviare al sito i macrofagi, che sono le cellule responsabili per mantenere i tessuti liberi da corpi estranei.
I macrofagi agiscono sul difesa contro le infezioni"deglutire" e distruggere i microorganismi invasori, oltre a cooperare con altre cellule di difesa, i globuli bianchi (linfociti T e B).
L'autoemoterapia funziona?
L'associazione brasiliana di ematologia, emoterapia e terapia cellulare (ABHH) non riconosce l'auto-hemotherapy dal punto di vista scientifico, dal momento che non ci sono studi scientifici nella letteratura medica nazionale e internazionale che dimostrino i benefici di questa pratica.
Poiché la procedura non è stata scientificamente studiata e convalidata, è possibile effetti collaterali e complicanze sono sconosciuti, il che può mettere in pericolo la salute dei pazienti.
La risoluzione n. 1.499 / 98 del Consiglio medico federale proibisce ai medici di utilizzare risorse terapeutiche che non sono riconosciute dalla comunità scientifica.
Esiste una pratica terapeutica, eseguita da ematologi medica e hemoterapeutas, che usa i componenti del sangue e chiama se stesso hemotherapy. Tuttavia, questa procedura è completamente diversa e non ha nulla a che fare con l'autoemoterapia.